I Mercati dei contadini – (Farmers’ Market)

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I mercati dei contadini

Farmers’ Market (FM) significa letteralmente “mercati dei contadini” o “mercati contadini” e si tratta di una delle forme di filiera corta promosse soprattutto da associazioni di agricoltori. I Farmers’ Market si svolgono spesso in aree riqualificate delle città, in cui gli agricoltori stessi si recano, generalmente una o due volte a settimana, per montare i propri banchi e vendere i prodotti disponibili a seconda della stagione (Marino & Cicatiello, 2012). I Mercati dei contadini - (Farmers’ Market)
Lo sviluppo di questi mercati in Europa si deve soprattutto alla presenza di attività tradizionali locali che rivendicano un concetto di qualità basato sulla sostenibilità e sul benessere animale (Sonnino & Marsden, 2006; Ilbery & Maye, 2005). Questi mercati sono frequentati abitualmente da consumatori residenti nelle aree limitrofe al mercato. I Farmers’ Market non comprendono solo agricoltori, ma anche piccole aziende di artigianato o di abbigliamento, che utilizzano tecniche rispettose dell’ambiente e materiali naturali, riciclabili o riciclati. Il primo mercato contadino è stato organizzato in Canada nel 1780. In seguito, nel 1973 è stato fondato l’Ontario Farm Fresh Marketing Association (OFFMA), un’associazione proprio con lo scopo di coordinare le varie esperienze di mercati degli agricoltori. Questi ultimi si sono sviluppati a partire dagli anni Novanta negli Stati Uniti, dove la biologicità e la località dei prodotti erano considerati una filosofia di vita già da diversi anni. Il fenomeno ha guadagnato popolarità dopo l’attenzione dei consumatori verso la qualità (Vecchio, 2009) e costituisce, oggi, una realtà consolidata negli Stati Uniti. I dati dell’United States Department of Agriculture24 (USDA  http://www.usda.gov) contano 4.385 mercati attivi sul territorio nazionale nel 2006, con una crescita quasi del 150% dalle 1.755 unità nel 1994 (anno del primo censimento).
Dal 2000 i mercati contadini rappresentano una forma diffusa che coinvolge oltre 2.760.000 consumatori ogni settimana. In Europa il fenomeno è più recente: in Gran Bretagna i primi mercati furono inaugurati negli anni Novanta e oggi, secondo i dati della National Farmers’ Retail & Markets association (FARMA) , se ne contano oltre 550 per un giro d’affari di oltre 300 milioni di euro.
L’Italia è probabilmente il paese europeo più ricco di queste iniziative. I mercati dei contadini sono organizzati prevalentemente da associazioni quali  Coldiretti, Slow FoodAIAB e associazioni libere di produttori. L’esperienza più diffusa è quella rappresentata dai mercati della Fondazione Campagna Amica di Coldiretti con oltre mille iniziative sparse su tutto il territorio.

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La Fondazione organizza i mercati (“Mercati di Campagna Amica”, MCA) al fine di “promuovere l’estensione capillare dei mercati degli agricoltori e di ogni formula di vendita diretta” per valorizzare le produzioni locali e rispondere alla crescente domanda di cibo genuino. Ai MCA partecipano agricoltori associati, di solito operanti nella stessa regione in cui è ospitato il mercato, che vendono direttamente le proprie produzioni.
I produttori sono tenuti al rispetto di un regolamento disciplinare che prevede, tra l’altro, il controllo dei prezzi massimi praticati, secondo quanto stabilito da un accordo quadro con le principali Associazioni di Consumatori italiane.

Siti web di riferimento:
www.farmersmarkets.net
La Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti (Coldiretti) è la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana. http://www.coldiretti.it
L’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (AIAB) è una associazione di produttori, tecnici e cittadini consumatori. www.aiab.it
www.campagnamica.it

Nei MCA i produttori accreditati, secondo le regole stabilite dal regolamento disciplinare, si impegnano a garantire in modo trasparente un risparmio di almeno il 30% rispetto ai prezzi dei prodotti confrontabili comunicati tramite “SMS consumatori“. I produttori si impegnano altresì a garantire la provenienza, la tracciabilità, la qualità e la salubrità dei prodotti in vendita. Aderendo al progetto gli agricoltori hanno la  possibilità di apporre il marchio di riconoscimento “Campagna Amica”, che contraddistingue il prodotto agricolo “cento per cento italiano firmato dagli agricoltori”. I prodotti così tutelati sono offerti attraverso un’estesa rete commerciale nazionale sotto diverse forme.
La Fondazione, infatti, non si limita all’organizzazione dei mercati, ma affianca a questi anche punti vendita in città, (chiamati “Botteghe di Campagna Amica” o “Botteghe italiane”), presso cooperative, consorzi agrari, agriturismi, aziende agricole, coinvolgendo inoltre la rete della ristorazione a chilometri zero e dei Gruppi di Acquisto Solidali.

I Box Schemes

Il Box Schemes è una forma distributiva organizzata dall’agricoltore che si occupa del rifornimento di prodotti  agricoli stagionali (solitamente biologici) per un gruppo di consumatori convenzionati, i quali accolgono la merce direttamente in casa o al lavoro.
Questo servizio viene proposto spesso sotto forma di abbonamento settimanale, quindicinale o a richiesta. Ciò che viene recapitato a casa dell’acquirente è il cosiddetto “cassettone” (o box), la cui composizione è definita in base alla disponibilità. Per offrire una combinazione di prodotti più appetibile, le aziende agricole sono spinte a cooperare in forma associata o fondando cooperative vere e proprie.
Talvolta la produzione aziendale, o di cooperativa, può essere integrata con prodotti importati che rispettino determinate caratteristiche. Solitamente quando vi è un’ampia disponibilità di scelta, i consumatori possono scegliere le quantità e la composizione del loro “cassettone”. I vantaggi maggiori per il consumatore sono legati alla freschezza, alla qualità, alla varietà e alla consegna a domicilio, oltre a un ritrovato contatto diretto col produttore.
Gli svantaggi sono collegati al costo che può essere alto per via della consegna a domicilio. Questa forma di distribuzione è molto popolare negli USA, in Canada e nel Nord Europa. In Gran Bretagna la Soil Association ha indicato che il fatturato delle iniziative di box schemes corrispondeva a oltre 174 milioni di sterline nel 2012, con un aumento del 4,4% rispetto all’anno precedente.
I Mercati dei contadini - (Farmers’ Market)
In Italia, Bio bank (2013) ha censito 130 aziende che praticano vendita online di prodotti aziendali con un incremento del 20%.
Una crescita che si inserisce a pieno titolo in quella più generale della vendita diretta che nel 2012 è  aumentata del 4,9%. La maggior parte delle aziende propone esclusivamente la vendita di prodotti biologici.

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Al primo posto in assoluto è la Toscana, con 18 siti (13,8%), seguita dalla Puglia, con 16 (12,3%) e dalle regioni Emilia-Romagna e  Sicilia, allineate su 15 ecommerce (11,5%). Dal 2004 opera su Roma “Officinae Bio“, una Cooperativa di 12 aziende agricole biologiche certificate. L’offerta consiste in un “Cassettone Bio” da 4,5 o 9 kg di frutta e verdura di stagione venduta a prezzo fisso.
La maggior parte sono aziende del territorio laziale, ma i prodotti come agrumi o mele provengono da soci di regioni più vocate (Toscana e Calabria).

Articolo tratto dalla tesi di laurea del Dr. Giacomo Crisci:
“Filiera corta, prezzo giusto e sviluppo sostenibile: il caso
dei Gruppi di Acquisto Solidale a Roma”

Università ROMA TRE – Facoltà di Economia “Federico Caffè” – Anno accademico 2012/2013

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