IL MUSEO MANZU’ AD ARDEA

[corner-ad id=1]Spesso al centro di polemiche per l’assenza di iniziative di valorizzazione, il Museo Manzù ad Ardea, ospita una ricca collezione di opere del maestro bergamasco, un nome spendibile a livello internazionale e forse un po’ trascurato dai suoi connazionali -in ciò probabilmente ha ragione la figlia Giulia, quando si dice “non soddisfatta di ciò che è stato fatto per la vitalità del museo”-.
Lo scultore Giacomo Manzoni (Bergamo 1908 – Ardea 1991), in arte Manzù, divenne piuttosto noto nel mondo dell’arte già a partire dagli anni ’30, quando si stabilì a Milano e, giovandosi anche di proficue frequentazioni con gli artisti Sassu e Birilli (poi sfociate nel movimento di Corrente tra il 1938 e il 1940), diede vita a tendenze c.d. antinovecentiste (comuni anche alla poesia di Saba, Caproni,Penna e altri di quegli anni). In particolare, Manzù in quel periodo (ma un po’ in tutta la carriera) realizzò un felice connubio tra forme tradizionali e contemporanee, influenzato anche da un certo “primitivismo”; trattò i più svariati temi, dai religiosi (Deposizioni, Crocifissioni, la serie dei Cardinali, numerose porte per chiese importanti un po’ in tutta Europa –tra cui spicca senz’altro la Porta della Morte per S. Pietro a Roma-,…)

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ai profani (vari ritratti, il grande Monumento al partigiano a Bergamo,…).
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Molto noto in vita, oggi sembra essere presente più sui manuali di Storia dell’arte che nella memoria degli italiani (popolo notoriamente portato per creare arte bella e sublime ma non per valorizzarla).

Giacomo Manzù si trasferisce a Campo del Fico Il 15 ottobre 1964, un pianoro di tufo tra i Colli Albani ed il mare, di fronte all’antica acropoli di Ardea.  Così lo scultore racconta il suo rapporto con Ardea. “Sono nato al Nord…poi scesi a Roma per la Porta di San Pietro. E lavoravo e andavo in giro, facevo le passeggiate verso il mare e sono arrivato qui ad Ardea. E’ stato come aprire una finestra sullo spazio, sulla luce…ad Ardea ho avuto una nuova nascita…non devono disturbarsi a portarmi via quando verrà il momento, perché voglio essere seppellito in questo luogo”.
La Raccolta Giacomo Manzù, nata per volontà del Comitato Amici di Manzù nel 1966 ed inaugurata nel 1969, è stata donata allo Stato nel 1979 ed aperta al pubblico nel 1981. Curatrice della Raccolta è attualmente la dott.ssa Marcella Cossu.
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Il nucleo più consistente delle opere che vi sono conservate appartiene agli anni compresi tra il 1950 e il 1970, periodo della maturità dell’artista, in cui molti dei temi nati fin dagli esordi, negli anni ‘30 del secolo scorso, vengono ripresi e rielaborati. La Raccolta possiede pochi ma validi esempi del periodo iniziale, tra cui il bassorilievo in bronzo Adamo ed Eva del 1929. L’arcaismo dei primi anni viene abbandonato per un ritorno ai valori del sentimento e della vita quotidiana nella plastica soffusa delle prime testine in cera, iniziate nel 1934. Il Ritratto della signora Birolli e il David, entrambe del 1937, sono esempi del nuovo discorso che s’impernia sullo studio degli effetti della luce sulla materia.
Molto si è discusso del modo per rivitalizzare il suddetto museo, e molto si discuterà. Momentaneamente scartata l’ipotesi di trasferire la collezione a Bergamo, è stata presa in considerazione l’idea di trasferirne una parte a Roma affinché abbia una maggiore visibilità. Se possiamo permetterci un consiglio, non concordiamo molto con quest’ultima ipotesi: solitamente le maree di turisti giungono nella capitale per ammirare le opere di Raffaello e Michelangelo più che quelle del pur bravissimo Manzù (con tutta la stima e la sincera ammirazione che abbiamo per il maestro del ‘900), ed è già abbastanza sconsolante vedere la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane ed altri capolavori archittettonici del genio di Borromini desolatamente semideserti…
Nel frattempo consigliamo a tutti gli affamati di buona arte che volessero per una volta uscire dalle mura della città eterna senza allontanarsi troppo, una piacevole gita fuori porta per ammirare le opere di un grande artista come Manzù. Il museo è aperto tutti i giorni tranne il lunedì, con orario continuato.

Gabriele Fratini

NB: Sul sito del ministero dei beni culturali http://www.beniculturali.it, un ottima fonte di informazioni per tutti gli appassionati di arte, si può consultare una guida al museo ed eventi correlati
http://www.museomanzu.beniculturali.it/
museo_manzu

Raccolta Manzù
Via Laurentina km. 32
00040 Ardea, Italia
Tel. 0039 06 9135022
www.museomanzu.beniculturali.it

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