Lo scontro è tra i supermercati. come in tutta Italia anche a Roma e anche al Pigneto. ormai diventati ipermercati, ed intere cittadelle del consunto, e i vecchi mercati di quartiere, con i rapporti umani ira i clienti e i bancarellari. Un esempio per tutti, nella battaglia per il cibo pulito. non OGM e non contraffatto, ci dimentichiamo che la grande tradizione dei mercati ancora regge nei “vignaroli” che producono tutto, o comunque molto di quel che mettono sulla bancarella di frutta e verdura.  E questo significa davvero sapere cosa mangi e che mangi pulito. E il Pigneto ha tre mercati rionali (da difendere). E non ha supermercati.
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Isola pedonale
Il colorato mercato di via del Pigneto, con i suoi chioschi e i suoi banchi al riparo degli ombrelloni. é il centro pulsante dell’isola pedonale, mattutina, rilassata. umanissima.
Mercato storico che sembra resistere nel tempo e che colpisce più per la varietà delle genti, che delle merci.
Durante la settimana si vende frutta e verdura, carne o pesce, e in generale articoli a poco prezzo, che vengono dai paesi poveri, India e Cina. Ma ad osservare le facce al di qua e al di là dei banconi ci si accorge del sereno mescolarsi di vecchie e nuove generazioni, di etnie e culture diverse.
Ogni quarta domenica del mese, poi. si tiene un mercatino che attira i curiosi di ogni età: modernariato, fumetti, stranezze kitsch, e ogni sorta di cimelio disotterrato da cantine e solai polverosi.

Largo Bartolomeo Perestrello
Mercato popolare, prevalentemente di frutta e verdura. Non manca un macellaio e un pescivendolo. Restano in tre “le vignarole” che di martedì, venerdì e sabato portano i propri prodotti al mercato. Approfittatene perché sono le cose con sapori e odori veri.Una ventina di chioschi che tendono a diminuire: lontano dai riflettori dell’isola pedonale e da ogni possibile circuito turistico. il mercato è frequentato da chi abita nelle immediate  vicinanze, per lo più anziani e quei pochi che riescono a trovare il tempo di fare la spesa in orari in cui siamo quasi tutti al lavoro. Mercato a rischio, dunque. Anche perché si parla di trasferirlo nella nuova struttura in costruzione nel vicino slargo, sul modello dell’area mercatale coperta in via Alberto da Giussano. l costi degli spazi naturalmente saranno più elevati, in considerazione dei (presunti) benefici che la struttura offrirà: sorveglianza, pulizia…

Mercato Labicano
Nuova area mercatale coperta. Varcato l’ingresso ci si ritrova in una sorta di piccolo centro commerciale a cielo aperto fatto di piccoli chioschi in muratura dove si vendono non solo prodotti alimentari ma anche abbigliamento, calzature, biancheria e articoli da regalo. Non manca un punto di ristoro dove riprender fiato tra un acquisto e l’altro.
All’esterno, con accesso diretto dalla strada, un certo numero di box ospitano una cartoleria, un’agenzia di viaggi, uno studio di parrucchieri. un punto Tecnorete e un Centro Tim

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FONTE:   Guida al Pigneto –  malatempora editrice
“Nel tempo dell’inganno universale,
dire la verità è un atto rivoluzionario”

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